Category: Training RYA

STCW95 Basic Safety Training in Trinidad & Tobago

STCW95 Basic Safety Training in Trinidad & Tobago

After I obtained the Yachtmaster Offshore title I was conscious that I also needed a commercial endorsement to start my career in the yachting world, and that would require taking the STCW95 Basic Safety Training.

The STCW95 (Standars of Training, Certification and Watchkeeping) Basic Safety Training is the minimum requirement to get employment on a ship (any vessel of more than 24m in lenght) and it is valid for working on board tankers, cargo ships, cruise ships and Superyachts. With both Yachtmaster Offshore and STCW95 it is possible to obtain the MCA Master of Yachts (up to 200grt) certificate.

Basic Safety Training includes Fire Fighting, First Aid, PSSR (Personal Safety and Social Responsibility) and Sea Survival courses. In five days of both theoretical and practical classes you will have to pass a test in any of these categories.

There are many schools that offer STCW95 Basic Safety Training in almost every country as it is a requisite of IMO (International Maritime Organization) for seafarers.

I was looking for one of this school in Europe. The medium price for the complete course is about 1000/1200 euros in Europe, and 800/1000 $ in the Caribbean. As I was already in the Caribbean I started to have a look around and with an advice of a friend I contacted the UTT Maritime Campus of Chaguaramas in Trinidad.

The program and the school seemed to me really worthy and the course fee of 300$ was the cheapest I found. I flew from Willemstad, Curaçao to Port of Spain, Trinidad with LIAT for aprox 300 $ and so I got the cheapest STCW95 around.

After the first night at Crew’s Inn (nice and posh but bloody expensive!!) I was lucky to meet Rui on the course that helped me to find an apartment in Maraval for 1/8 of the price. The Guest House is in Maraval (Cor.Woodbine Gardens, Saut D’eau Road, Maraval – (868)-629-1017 ) and is run by the lovely Michelle who has several rooms really clean and comfortable. That was for me also a way to discover the hospitable and friendly people of the island and the culture (food in particular, so tasty and spicy !).

It was the cheapest option I could find but it had high standard of teaching as well. The courses are well organized and the brand new campus of Chaguaramas has all the facilities (fire ground, pool and nice classrooms) to learn the theoretical and practical outcomes you need to pass the final test.

The most exciting part was Fire fighting. It was the matter I knew less and the practical experience was phisically and psychologically demanding as we fought real fire with all the tools and protective garments during a really hot and shiny day in Trinidad.

I just sent to RYA in Southampton the copy of my certificate and of the Yachtmaster Offshore to issue the Master of Yachts 200 tons Limited 

Yachtmaster Offshore

Yachtmaster Offshore

E’ finalmente giunto il tanto sperato traguardo. Venerdì 21 ho sostenuto e passato l’eame che mi dà la qualifica di Yachtmaster Offshore. Si tratta più di un inizio,che di un vero e proprio traguardo, dal momento che di esperienza da fare ne ho davvero molta.
Non posso credere quanto sia stato duro il percorso, quanti dubbi, insicurezze e questioni abbia sollevato dentro di me. A posteriori ovviamente non è stato niente di così arduo, ma che fatica starci in mezzo, attraversare le paure e le ansie.
L’esame si è svolto nella baia di Gibilterra, con un vento che andava sempre più crescendo con l’avvicinarsi della notte. Io e Joe abbiamo svolto gli esercizi richiesti (esercizi di vela principalmente, dato il forte vento). Tutto si è svolto in rilassatezza e questo ha tranquillizzato l’esaminatore. Dopo una cena a base di tagliatelle con zucchine e gamberetti siamo passati alla fase delle domande teoriche e dei quiz, fatti con il sorriso sulle labbra anche quando le domande erano impossibili (Dave, l’esaminatore lo faceva apposta per poi spiegarci cose nuove).
Appena prima che il vento salisse oltre i 30 nodi abbiamo terminato il tutto, felici e contenti.

Diario di un apprendimento #2

Diario di un apprendimento #2

Mi sono occupato di ansie e difficoltà nell’apprendimento degli adulti in un articolo scritto insieme a Dario Forti per Educazione Sentimentale n°13

In quell’articolo abbiamo operato una sistesi e posto alcune riflessioni sulle difficoltà che gli intervistati della ricerca sull’apprendimento ci hanno raccontato, muovendoci in uno spazio allo stesso tempo nuovo e familiare, cercando confronti teorici che ci illuminassero la via.

In un momento un pò delicato della mia formazione, del mio apprendere, mi trovo ora a rispondere a quelle stesse domande che avevo posto a professionisti impegnati in prima persona in un percorso lungo e difficile. In quel caso si trattava dei percorsi della Scuola di Ariele, mentre io oggi sto confrontandomi con dei corsi professionalizzanti di vela. Nonostante le differenze fra i casi trovo vissuti ed emozioni simili. Anche in un apprendimento tecnico come questo, la componente giocata dalla parte emotiva è notevole.

Sto attraversando momenti che giudico difficili. Mi sento ingarbugliato, a tratti stanco. Avrei bisogno di una pausa ma non me la posso permettere, l’esame finale è troppo vicino e sono pervaso da una certa ansia di finire in fretta, dovuta a ragioni economiche e dal desiderio di entrare nel mondo professionale della vela. Servirebbe un tempo di rielaborazione, anche a “mente spenta”, ma sento che non me lo posso permettere. Mi succede anche di essere stanco di parlare inglese. Ormai sono in grado di comprendere e discutere praticamente ogni argomento, e lo sto facendo da più di un mese. Ma a volte mi costa fatica e sento nostalgia di persone che parlano la mia lingua madre.

L’apprendere può sgnificare il più delle volte muoversi da una zona di comfort, del conosciuto e posseduto, verso una scomoda, faticosa zona di confine. Significa spostare il proprio limite, quindi esplorare, affrontare parti ostili di sè e dell’ambiente.

Senza pretese di completezza faccio un elenco di alcuni punti-chiave di queste difficoltà:

  • Zona di comfort: abbandono delle comodità e dei ciò che riesce facile, difficoltà del rimanere sotto stress, fatica psicofisica dell’apprendere in quanto lavoro
  • Gap: distanza tra ciò che si è e ciò che si vuole essere con tutte le distorsioni del caso, onnipotenza e ferite narcisistiche/senso di inadeguatezza, paura della valutazione.
  • Pensare di avere capito: ricadute ed errori, ricerca di scorciatoie e false credenze per paura di sbagliare e di non avere il tempo e le esperienze necessarie a creare automatismi
  • Velocità/Pressione: influenza di deadlines, steps, tabelle di marcia, aspettative personali e degli altri.
Day Skipper – prima certificazione

Day Skipper – prima certificazione

Con soddisfazione ho appena ricevuto la prima certificazione del mio training, il Day Skipper. Ciò starebbe a dire che da oggi posso prendere servizio su barche commerciali ma unicamente in crociere giornaliere e vicino alla costa. In pratica nessuno mi affiderà mai una barca con questo titolo.

Pare che lo Yachtmaster sia il titolo da avere, che aprirebbe magicamente le porte a una fruttuosa carriera da skipper in tutto il mondo. Almeno questo è quello che si dice, quello che come me sperano Matt, Nick e Eric qui anche loro per lo Yachtmaster. E’ quello che dice la donna delle pulizie rumena che tra le lenzuola di una barca e l’altra sta facendo a piccoli passi questo percorso

Il Day Skipper è terminato venerdì dopo una settimana di pratica a bordo di un Bavaria 36. Con me c’erano tre persone, un ragazzo inglese, padre e figlio norvegesi più l’istruttore.

Sabato ho poi conseguito il certificato di operatore radio VHF, che è un altro requisito fondamentale sulla strada per lo Yachtmaster. Mi aspettano un corso teorico di una settimana, un corso di primo soccorso e altre 2 settimane di pratica in barca. Non so fino a che punto mi porterà tutto questo, pare che l’esame sia molto difficile, ad ogni modo vedrò entro il 17 cosa riuscirò a combinare.

Da domani comincerà un’altra settimana di prove di abilità nella quale potrò rendermi conto quanto mi manca realmente per poter tentare l’esame.

Milebuilding Trip – Foto delle ultime tappe

Milebuilding Trip – Foto delle ultime tappe

L’ultima metà del viaggio, dalle Baleari a Gibilterra, si è svolta senza intoppi, con vento sfavorevole che cia ha costretti a costeggiare la Spagna.

Abbiamo toccato i porti di Puerto Colom (città fantasma da evitarsi e marina carissima!) Altea, Cartagena e poi diretti fino a Gibilterra, per un totale di 1270 miglia nautiche circa da Malta a Gibilterra.

Gente che guarda – Mahòn, Menorca
Al timone
Gibraltar RYA Training – 1st week DAY SKIPPER

Gibraltar RYA Training – 1st week DAY SKIPPER

Sta per iniziare la mia prima settimana di corso dopo la positiva esperienza del Milebuildingda Malta a Gibilterra.

Sono impressionato ancora una volta da come la condivisione di una navigazione crei e consolidi le relazioni interpersonali. Non è stato facile entrare in relazione al 100% e 24h al giorno con tre perfetti sconosciuti, è emotivamente costoso, specie contanta eterogeneità riguardo la provenienza (2 inglesi, un canadese) e l’età (lo skipper è il piùgiovane e ha46 anni). Però ora che ho lasciato i compagni provo un profondo senso di gratitudine e rispetto per loro e sono contento di quanto sperimentato in questo viaggio.

Ora inizia per me la fase dei test. Metterò alla prova le mie conoscenze e la mia abilità, la prima settimana per quanto riguarda la navigazione diurna e costiera, le manovre in spazi ristretti e la pianificazione della navigazione.

Rispetto a quanto preventivato non sono sicuro di rimanere qui le 4 settimane previste. Il gap che mi divide dallo standard necessario ad ottenere il certificato di Yachmaster è ancora molto ampio e valuterò settimana per settimana i miei progressi.

Milebuilding Malta-Gibraltar, Day1 to Day6

Milebuilding Malta-Gibraltar, Day1 to Day6

DAY 1: Malta- Pantelleria, 135 nm

Le prime 135 miglia sono state dure come mi aspettavo: dopo quattro mesi di terra ho un pò sofferto i continui movimenti della barca sul mare, ho mangiato pochissimo e quel poco l’ho vomitato. Mi sono reso conto ancora una volta che stare in mare non è uno scherzo, chiedendomi se davvero ho voglia di fare questa vita così dura, che necessita attenzione costante, disciplina e responsabilità, ma soprattutto capacità di prendere decisioni in breve tempo. Non si tratta di un lavoro tranquillo. D’altra parte devo registrare che quando stringo il timone, le vele sono ben regolate e la barca solca le onde sento un’eccitazione quasi erotica che mi percorre.

Diego e Barry, nel corso della navigazione

DAY 2: Pantelleria

A Pantelleria mi sono ritrovato nuovamente di fronte all’Italia, sensazione ambivalente di amore e odio. Qui due mebri dell’equipaggio hanno abbandonato la barca. Simon e Diego si sono sentiti molto male nel corso della prima tappa e sotto suggerimento/ordine dello skipper hanno deciso di tornare a casa via terra. Questo evento ha rimesso in moto i dubbi sorti in navigazione e una certa nostalgia per casa, famiglia e amici. Ho poi visto quanto sarà duro colmare il mio gap di conoscenze richieste dagli standard RYA, ma questo ha anche cancellato la spocchia di credere di sapere, che non mi servirà a nulla nel corso del mio training.

Il porto di Pantelleria

DAY 3: Pantelleria – Zembretta, 62nm

Nel corso della navigazione per Cagliari ci siamo visti costretti a riparare all’isola di Zembretta, praticamente uno scoglio nel Golfo di Tunisi per sfuggire a una bufera in arrivo. Durante la notte il forte vento da sud rischiava di spingerci contro gli scogli e abbiamo dovuto spostarci all’isola di Zembra, lì accanto.

In primo piano l'isola di Zembretta, sullo sfondo Zembra

DAY 4: Zembra – Cagliari, 160nm

David, skipper e proprietario di Seawolf si è svegliato preda di una forte dissenteria. Io, Barry e Bruce ci siamo quindi trovati al comando e alla conduzione della barca per queste 160 miglia. Per fortuna il vento e le buone condizioni del mare ci hanno agevolato e abbiamo raggiunto Cagliari in 23h. I delfini mi hanno tenuto compagnia durante la notte. Era la prima volta che li incontravo nel corso di una navigazione notturna ed è stata una compagnia piacevole: ci hanno seguito saltando qua e là per più di mezzora.

Bruce e Barry, compagni di viaggio

DAY 5: Cagliari

Un giorno di stop per rifornimento, riposo e per permettere a David di recuperare. Da segnalare la cena a base di pesce, nella trattoria tipica Lillicu,  ottima e affollatissima nel centro storico di Cagliari. Il nostro skipper si è svegliato pieno di energia il giorno seguente e, consultate le previsioni dei giorni successivi, ha ordinato una partenza immediata per evitare di rimanere bloccati in Sardegna a causa dei forti venti contrari e del maltempo in arrivo.

La prua di Seawolf, sullo sfondo Cagliari

DAY 6: Cagliari-Menorca, 250nm

Con David completamente ripreso abbiamo affrontato la tappa più lunga del viaggio, percorrendo le 250 miglia che separano Minorca da Cagliari in 36h. Il primo tratto è stato tranquillissimo: su un mare assolutamente piatto (le stelle si specchiavano sulla superficie!), la propulsione del motore spingeva Seawolf  e l’autopilota manteneva la rotta. Domenica sono arrivati i temporali e il vento contrario a risvegliarci dal torpore e a metterci in agitazione.  L’ultimo tratto ero al timone , con 20 / 25 nodi di vento a favore che spingeva la barca a 8 nodi su un’onda lunga che ci colpiva sulle mura di dritta fino all’entrata del canale di Mahòn. Ho un pò sofferto il comportamento capriccioso sull’onda della Pronavia 38, barca rapidissima e aggressiva in regata ma che in quel frangente sembrava una saponetta impazzita. Ho rimpianto la solidità del Bicho sull’onda, ma devo ammettere con soddisfazione che me la sono cavata bene. A Minorca attenderemo condizioni meteo favorevoli per riprendere la navigazione in direzione di Gibilterra.

Mahòn, isla de Menorca
Milebuilding trip Malta-Gibraltar, episode 1

Milebuilding trip Malta-Gibraltar, episode 1

Ho in contrato la barca Seawolf e il suo equipaggio alla Grand Harbour Marina in Birgu. Birgu, oggi chiamata Vittoriosa, è una splendida città medievale con imponenti forti che proteggono l’entrata alla marina, chiese medioevali e bei vicoli dove si trovano ancora il panettiere, il verduraio e il negozietto di generi alimentari. La Marina sembra offrire ottimi servizi, e ospita lussuosi superyacht.

Ho apprezzato Malta e la Valleta, in attesa che tutti i membri dell’equipaggio arrivassero. Ogni angolo è un pezzo di storia, ho amato molto l’architettura, ma più di tutto il clima. In questo momento ci sono 25,7° e 70% di umidità con una brezza intorno ai 15nodi. Sono le 11.10 di lunedì 1 Novembre e tra poche ore io, lo skipper David, Bruce, Diego, Simon and Barry partiremo per la nostra prima tappa, Pantelleria a 135 miglia da Malta. La navigazione dovrebbe durare circa 24h, con vento a favore fino alle prime ore della notte secondo le previsioni . Poi ce lo ritroveremo di fronte e vedremo cosa succederà.

Cos'è il RYA Yachtmaster Certificate

Cos'è il RYA Yachtmaster Certificate

I certificati RYA sono considerati tra le qualifiche più utili e più credibili nel mondo dello yachting. Lo scopo dei certificati è verificare la capacità del comandante nel prendersi carico al 100% dell’imbarcazione che è chiamato a comandare: deve essere in grado di entrare in qualsiasi porto ben tracciato per la prima volta, con profondità sufficiente, di giorno o di notte; di ormeggiare in qualsiasi modo (banchina, boa, ormeggio) sia con l’utilizzo del motore sia puramente a vela; in oltre è una persona in grado di preparare una navigazione fornendo un briefing all’equipaggio su percorso e sicurezza e prendendosi carico della navigazione.

Esistono tre tipi di Yachtmaster: Coastal (navigazione nei pressi della costa) Offhsore (fino a 150 nm dalla costa) e Ocean (senza limiti)

L’esame di Yachtmaster

Per diventare Yachmaster è necessario superare un esame di abilità della durata di una giornata con un esaminatore che poi rilascerà un attestato valido per la Maritime and Coastguard Agency (MCA). Non è necessario fare un corso RYA per poter effettuare l’esame. E’ richiesta una certa esperienza e il superamento di alcune prove per essere considerati idonei: abilità di skipper, manovre in porto, nautica generale, navigazione oltre le 60 miglia nautiche, conoscenza e consapevolezza d della sicurezza a bordo,  la conoscenza della meteorologia,  IRPCS (sistema internazionale di prevenzione delle collisioni) e segnali di emergenza. Attraverso diverse prove si testa l’abilità del candidato in situazioni difficili, nel recupero dell’uomo a mare, nella navigazione cieca e nella gestione dell’equipaggio.

Subscribe to our mailing list

* indicates required